Cosa si intende per Mindfulness?
La parola Mindfulness è diventata sinonimo di Meditazione e indica uno stato di “consapevolezza” vissuta attraverso la mente e la coscienza. Ci sono diversi protocolli sperimentati scientificamente, in forma di meditazioni guidate, che riescono a creare o ricreare il contatto con la propria sensibilità più profonda e aiutano a sperimentare una centratura stabile e duratura.
L’obiettivo della Mindfulness è favorire la percezione del momento presente, ma in modo “neutrale” non influenzato da giudizi, emozioni e pensieri che possono alterarne la visione oggettiva, qualunque essa sia. Questa attitudine di consapevolezza aiuta a superare le emozioni negative che spesso impediscono di trovare la giusta risposta ai problemi che ci affliggono.
Uno dei protocolli più usati è il MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction). Attraverso questo protocollo chiunque è in grado di ridurre la sofferenza interiore dovuta a una situazione di forte stress, superando la paura del dolore psichico e il senso di frustrazione che lo accompagnano. Si viene guidati in modo dolce ed efficace a portare l’attenzione verso ciò che si vive, nell’esatto momento che avviene, riuscendo a non modificarlo con pensieri autodistruttivi.
Attraverso precisi passaggi non-violenti, spontanei, liberamente scelti e sperimentati, si impara ad usare le proprie risorse interiori, che vengono liberate positivamente, step by step, passo dopo passo.
E’ composto da meditazioni pratiche guidate dall’operatore, scambi di esperienze, confronto con un gruppo se presente, movimenti liberatori naturali e che permettono di osservare come reagiamo di default agli stimoli stressanti scoprendo modalità nuove che liberano dalla presa di emozioni negative e di abitudini sbagliate.
Come avviene la meditazione Mindfulness?
Possiamo fare un parallelo con una comune forma di allenamento. In questo caso è la mente che va allenata, pratica assente nella nostra cultura. Sono stati collaudati dei protocolli, attraverso pratiche ed esercizi semplici, che aiutano la mente a “vagare” di meno, a concentrarsi o focalizzarsi su quanto avviene nel presente, nel momento in cui avviene.
Tutti sperimentiamo che la mente tende ad andare o nel passato o nel futuro e dedica poco tempo all’osservazione del proprio presente. Il presente assorbe la mente perché esegua i compiti nella gestione della vita. Lavorare, fare la spesa, seguire la casa, fare compere e così via. Ma non riflettere su sé stessa.
In un certo senso possiamo dire che ci “sembra” di pensare nel presente, ma per la mente non è così. Infatti di fronte a qualche tensione la “mente” si perde nell’ansia e nell’agitazione. Questa è la fonte principale dello stress.
La Mindfulness permette di imparare a creare uno spazio tra lo stimolo e la reazione “automatica” che permette di avere il tempo di riflettere e scegliere la risposta migliore e non quella istintiva.
Conoscere queste tecniche permette a chi è Leader in un gruppo di lavoro di sviluppare più consapevolezza non solo dei propri comportamenti, ma in particolari dei collaboratori che cercherà di sostenere in modo biunivoco, in un ottica di rispetto e comprensione reciproca.
A questo punto il lavoro esce dal campo del dovere per diventare collaborazione piacevole, costruttiva e nutriente per entrambe le parti. Tutti i componenti del Team, a prescindere dal ruolo occupato miglioreranno la curva dell’apprendimento.
Quali tecniche di meditazione si usano nella Mindfulness?
Nella Mindfulness è più facile fare provare che spiegare cosa avviene, trattandosi di una esperienza personale e specifica. Posso dire che entrare nell’atteggiamento Mindfulness comporta una migliore consapevolezza di ciò che si è e si vive. La Mindfulness è inerente alla vita di tutti i giorni, affermo che scaturisce da ciò che la vita ci propone ogni giorno.
Coltivare la “visione” Mindfulness significa coltivare sé stessi. Per questo migliora l’intelligenza emotiva, stimola e accresce la creatività e rafforza e potenzia le energie che stanno alla base dell’equilibrio tra la mente e il corpo. Così si collega a un buon stato di salute. Mens sana, in corpore sano.
La Mindfulness si può abbinare allo Yoga individuando quelle routine che meglio si adattano alla situazione di ciascuno e facendo crescere la propria consapevolezza in modo esponenziale.
Maggior consapevolezza, migliore energia. Cresce la fiducia in sé stessi, l’autostima, la tranquillità interiore. La mente tende a liberarsi dai legami autolimitanti creati dai sensi di colpa che spesso fabbrichiamo.
Mente libera, energie libere.
Migliorano le relazioni all’interno dell’ azienda, come nella famiglia, o di qualunque altro luogo di aggregazione. Si lavora nell’ottica del bene comune, nel lavoro e nella vita. Le difficoltà vengono viste come un’opportunità, qualcosa in grado di farci ulteriormente crescere, piuttosto che che una sventura. L’altro, le persone con cui interagiamo, diventano veri “collaboratori” in grado di darci qualcosa, in cambio a ciò che proviene da noi per loro. Possiamo diventare reciprocamente dei maestri….
Per quali sintomi dello stress da lavoro è efficace la Mindfulness?
Il disagio esistenziale si può manifestare o a livello mentale o fisico. Ad esempio se ci si sveglia di cattivo umore e non si riesce ad uscirne attivandosi nelle attività della giornata.
Se dura nel tempo si tende a chiudersi in sé stessi, ad avere pensieri pessimisti, ci si isola facilmente. Un altro aspetto è la mancanza di accettazione dei propri limiti, non ci si “perdona” anzi l’autocritica personale è impietosa e non lascia scampo. Non si prova compassione per le proprie umane debolezze.
Nel lavoro i rapporti con i colleghi possono essere difficili, può esserci estrema suscettibilità, difficoltà a comprendere la propria posizione nell’organico, impulsività, impazienza, oppure, al contrario, si è insicuri e indecisi. Facili le crisi di pianto, difficoltà a concentrarsi.
Nel quadro mentale si inseriscono anche sintomi fisici come frequenti mal di testa, palpitazioni, oppressione al petto, problemi intestinali, sia digestivi che eliminatori. Pancia gonfia, crisi di bulimia, desiderio di mangiucchiare continuamente, eccesso di consumo di caffè o altre bevande eccitanti, problemi circolatori e, sembrerà strano, ma è così, problemi di pelle, con eruzioni frequenti, arrossamenti, colorito giallastro etc…
Quali sono le tecniche più efficaci per il trattamento dello stress da lavoro correlato?
La prima mossa è quella di utilizzare un modello di valutazione che permetta di comprendere il livello reale tra stress e lavoro richiesto, a lui correlato. L’azione riguarderà sia il lavoratore che la dirigenza, che si deve sensibilizzare su come l’organizzazione del lavoro debba prevenire il crearsi di fonti di stress.
Un altro passaggio importante è analizzare dove si concentrano le fonti stressogene nel lavoro richiesto ai lavoratori per individuare quelle soluzioni che lo dissipino mantenendo la produttività.