Che cos’è l’autostima?
Autostima è una parola usata molto spesso, ma abbiamo chiaro cosa significhi e che importanza abbia nella nostra vita? Abbiamo consapevolezza di come si costruisce l’autostima, di che cosa è fatta? Vedremo più avanti come la Mindfulness può aiutare ad aumentare l’autostima, anche quando tutto sembra perduto.
Iniziamo a chiarire il significato di autostima. Riguarda il modo come percepiamo e diamo valore a noi stessi, a ciò che siamo e che facciamo ogni giorno. L’autostima è collegata alla crescita personale in modo biunivoco. Vuol dire che una bassa autostima limita automaticamente la crescita personale.
L’Autostima di ciascuno è influenzata, nel tempo, da una infinità di fattori ed esperienze, addirittura dalla prima infanzia. Durante la nostra vita, quando viviamo le esperienze di norma, non le colleghiamo alla nostra autostima. Iniziamo a farlo, purtroppo, quando è tardi e ci accorgiamo di averla compromessa, se non perduta.
Uno dei segnali di bassa autostima è iniziare a vedere il mondo che ci circonda in una luce negativa. Ci sentiamo insoddisfatti di quello che facciamo e trasferiamo questa insoddisfazione a noi stessi, la portiamo all’interno, in uno spazio profondo e delicato della nostra esperienza, verso la sensibilità.
Da questo movimento psicologico, e non solo, possono scaturire conseguenze negative per la salute mentale e fisica, come ansia, depressione, crisi di panico.
Tutti sappiamo che l’ autostima si manifesta quando riconosciamo il nostro valore. Sentirsi ragionevolmente sicuri di se stessi è segno di un’autostima positiva, infatti siamo disposti ad affrontare sfide e difficoltà, corriamo rischi senza lamentarci contro il destino crudele, difendiamo i nostri spazi e cerchiamo di essere utili all’ambiente che ci ospita.
Al contrario, quando l’autostima tende al basso, ci disperiamo se commettiamo errori, tendiamo a mettere i bisogni e le richieste altrui prima delle nostre, spesso restiamo senza parole e ci vergogniamo a chiedere di essere aiutati. Si continua a dubitare di se stessi.
Quali sono i sintomi di una bassa autostima?
Avere dei momenti di bassa autostima e dubitare di se stessi lo considero normale, succede a tutti ed è sano avere momenti in cui verificare ciò che stiamo facendo. Non deve succedere però che questa situazione diventi troppo frequente e duri troppo a lungo.
Se a un certo punto vi trovate a: cercare di piacervi come persona o a cercare di valutarvi, o avete difficoltà ad essere assertivi e decisi a prendere le decisioni che la vita richiede, beh, è il momento di praticare la gentilezza nei vostri confronti, di essere autocompassionevoli, di prendervi cura di voi stessi e iniziare una pratica nuova: la cura di se!
Bisogna imparare ad andare oltre agli errori commessi e smetterla di incolparsi a volte ingiustamente. Tutti sappiamo di meritare la felicità, perché rinunciarci?
Ho descritto quelli che possono essere i segnali di una bassa autostima. Dubitare di se stessi, eccedere con l’autocritica, praticare l’autosabotaggio, come spesso accade, mancare di motivazione, fermare la propria crescita personale, può facilmente portare all’ansia e alla depressione, oltre a commettere errori nella vita difficili poi da risolvere.
5 modi di aumentare l’autostima con la Mindfulness
La pratica della Mindfulness offre 5 modalità complete di esercizi pratici, con cui verificare il proprio livello di autostima e poi permette di alzarlo in modo veloce ed efficace. Ecco come fare.
1. Identifica e neutralizza i pensieri negativi
Come spiega la Mindfulness, per fare luce bisogna accendere una fonte luminosa. Allo stesso modo, poniamoci delle domande per fare luce su alcuni aspetti di noi stessi.
Quali pensieri negativi avete su voi stessi? Ad esempio, forse pensate di non essere “abbastanza bravi” per ottenere quello che volete? Una promozione in ufficio o un nuovo lavoro. Pensate che “a nessuno importi di voi?”. Scrivete questi tipi di pensieri in un foglio, con la data, soprattutto se si tratta di pensieri automatici, cioè che si presentano da soli, e ricorrenti.
Nel foglio annotate anche quando sono iniziati, se possibile la data precisa. Comprendere o intuire quando sono iniziati e cosa li ha scatenati può aiutare a sostituirli in seguito con altri pensieri positivi e con altre intuizioni costruttive.
2. Valorizza i tuoi lati positivi
La Mindfulness prosegue con l’esercizio. In un altro foglio scrivete le cose positive che pesate di voi stessi. Scrivete anche quello che gli altri vi hanno fatto notare di buono del vostro carattere o comportamento, e tutto quello he avete fatto bene fin qui.
Mantenere traccia degli aspetti positivi e reali è uno strumento utile contro i dubbi e le incertezze. Per questo è importante avere a disposizione un elenco a cui fare riferimento, per dimostrare alla mente che la vita NON è sempre così. Ci sono momenti e momenti e al di là dello scoraggiamento momentaneo, qualcosa di buono esiste, è riconosciuto da voi e dagli altri, è documentato in un foglio scritto e aiuta a fermare l’autocritica.
Scopo di questo esercizio è individuare le proprie “competenze chiave” e potenziarle. Aiuta a migliorare l’umore, lo stato mentale, la percezione del mondo, sottolineando gli aspetti positivi oggettivi. In questo modo potrete ricostruire la fiducia in voi stessi, auto incoraggiarvi e rimettervi in moto, sperimentare altri approcci alla vita e avere nuove esperienze, migliori delle precedenti. Se serve aumentare l’Autostima, bisogna trovare il modo di creare opportunità per esprimersi sempre meglio.
3. Sostituisci l’autocritica con la compassione
A questo punto la Mindfulness introduce il concetto di auto-compassione. Ecco la vera sfida per la vittoria e la crescita personale. In certi momenti essere compassionevoli con se stessi può sembrare veramente difficile, quasi impossibile. Auto-criticarsi e svalutarsi, dimenticare quello che di buono abbiamo realizzato, lasciare spazio solo agli aspetti sbagliati della nostra vita, non permette di avere una visione oggettiva e fa sprofondare nella bassa autostima e nell’autosabotaggio. Praticare l’autocritica è facile, aumentare l’autostima molto meno, ma vivere concentrati solo sui nostri errori e sulle colpe non è certo la soluzione.
La Mindfulness suggerisce una semplice domanda. Nei momenti più bui, quando la voce interiore ci dice che non valiamo nulla e siamo perdenti, chiediamoci : “Direi questo a un amico, un figlio, un genitore affranto, se facessero la mia stessa scelta?” Se la risposta è no, ecco la domanda successiva: “E cosa direi? E questa risposta può essere applicata anche a me?” In questo modo, con tre semplici domande, la Mindfulness apre una porta verso una maggiore stima e comprensione di sé.
4. Adotta uno stile di vita consapevole e un’alimentazione sana
Personalmente lo sostengo da anni, e non sono la sola! Anche la Mindfulness riconosce che uno stile di vita sano e un’alimentazione curata sono un valido aiuto alla ricerca della sicurezza interiore e dell’autostima.
L’alimentazione, in particolare, riflette la relazione con il proprio corpo e può risolvere alcune problematiche. E’ determinante per aumentare la fiducia in sé. Avere un rapporto sano con l’alimentazione, intuitivo e razionale insieme, significa fornire all’organismo i nutrienti che garantiscono salute e felicità, come vitamine, proteine nobili, minerali e grassi. Il cibo è un supporto decisivo per raggiungere il benessere e la salute fisica, mentale ed emozionale.
Il cibo, quando ben bilanciato, aiuta a ridurre i sentimenti di ansia e stress, migliora l’umore, fa sentire più sicuri e equilibrati, in grado di affrontare le sfide della vita. In caso di difficoltà a gestire l’alimentazione, è importante rivolgersi a un esperto. Nella mia esperienza, come Naturopata, ho seguito tante persone che praticavano yoga, Pilates, Meditazione, Mindfulness, o percorsi di terapia psicologica con consigli personali o con il mio libro dal titolo “Alimentazione Naturopatica”. Usare il cibo per facilitare il buon umore e l’autostima è davvero possibile. Ma non solo quando mangiamo. Anche la preparazione è importante. In cucina si può fare attenzione a mantenere il silenzio della mente, concentrandosi esclusivamente su ciò che fanno le mani col cibo. In questo modo cucinare diventa un’autoterapia efficacissima che crea sicurezza ed equilibrio e anche io adopero nei momenti di tensione.
5. Segui un corso di Mindfulness per la vita quotidiana
Praticare la Mindfulness nella vita di tutti i giorni e portare la consapevolezza profonda nel quotidiano, aiuta a interrompere i pensieri “automatici”, quelli di cui ho parlato all’inizio dell’articolo, che di norma sono pensieri di autocritica. Con la Mindfulness ci si sente più presenti a se stessi, con un nuovo equilibrio di mente e corpo, con meno stress fisico e mentale. In questo modo potrete individuare più facilmente le zone interiori da cui scaturiscono l’ansia, le notti senza sonno o lo stress, e alleviare questi sintomi.
Essere connessi e sintonizzati su se stessi, sviluppa una maggiore sintonia con il proprio animo e le vere esigenze. Migliora la fiducia in sé, permette di affidarsi all’intuizione per comprendere meglio di cosa si ha davvero bisogno. Si ha più forza a disposizione per affrontare anche le incombenze non piacevoli che di norma si evitano o si rimandano. Senza ansia, si affrontano meglio le sfide quotidiane, perché si hanno a disposizione più energie da trasformare in volontà, costanza e determinazione.
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